Premiati i vincitori del Premio “Innovatori Responsabili”

L’assessore Costi: “La forza del nostro territorio, imprese che hanno già raccolto la sfida della sostenibilità. Ora nuove sinergie tra investimenti pubblici e privati per continuare a competere a livello globale”



Vincono imprese, associazioni ed enti locali che stanno investendo sull’innovazione, sui giovani, sulla cultura e l’istruzione, sull’inclusione e il superamento degli stereotipi di genere, per un uso razionale delle risorse, sistemi di produzione e consumo sostenibili.  A premiarli a Reggio Emilia, l’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi, presso il complesso la Polveriera, uno spazio urbano completamente ristrutturato all’interno del quale operano diverse cooperative sociali e dove si sviluppano progetti civici e partecipativi.
“Il premio innovatori responsabili, che in questi 4 anni di vita ha raccolto oltre 230 progetti realizzati nella nostra regione- afferma Palma Costi, assessore alle Attività produttive-, ci racconta che il mondo delle imprese ha già raccolto la sfida della sostenibilità. Sul questo palco oggi abbiamo premiato imprese, associazioni ed enti locali che stanno investendo sull’innovazione, sui giovani, sulla cultura e l’istruzione, sull’inclusione e il superamento degli stereotipi di genere, per un uso razionale delle risorse, sistemi di produzione e consumo sostenibili. Per attrarre nuovi investimenti, occorre una nuova sinergia tra investimenti pubblici e privati e tra strategie regionali e locali, volta da un lato a permettere all’economia regionale di continuare a competere a livello globale e creare posti di lavoro, dall’altro ad aumentare la qualità della vita delle persone. Il territorio, la sua identità, il suo capitale produttivo, sociale e culturale e la sua sicurezza sono decisivi per moltiplicarne e capitalizzarne gli effetti”.

Nelle 7 categorie previste dal Premio, per il quale sono giunte 67 candidature da tutta la regione, hanno vinto i giovani, l’innovazione, la ricerca, l’inclusione e la leadership al femminile. Il comparto produttivo e sociale della Regione Emilia-Romagna si conferma attento e coinvolto in processi di innovazione organizzativa e di prodotto che producono vantaggi non solo per le imprese, ma con impatti sociali e ambientali positivi anche sul territorio e le comunità in cui operano.

Tra le Startup, si è aggiudicata il primo premio la ravennate IFarming, un’azienda innovativa che implementa tecnologie e software per il monitoraggio e lo sviluppo delle pratiche agricole, grazie alle quali ottimizzare colture, sfruttamento delle materie prime e produzione. Secondo classificato Semìno, un progetto di integrazione sociale attraverso la cultura alimentare di Kilowatt di Bologna e al terzo posto la piattaforma sperimentale di simulazione virtuale dei colloqui di lavoro della sassolese JobReference.
La categoria imprese con meno di 20 dipendenti è stata vinta Energy Way di Modena, azienda innovativa di Data Science che ha sviluppato TheArtOfData, una piattaforma open source per l’analisi dei dati in ogni contesto conoscitivo e applicativo. Al secondo posto, il progetto di produzione di alga Spirulina tramite lo sfruttamento dell’energia termica prodotta dagli stabilimenti di Sabar (Novellara-Re) e al terzo posto Foreign Sisters, un percorso di alfabetizzazione digitale per donne richiedenti asilo, realizzato da Dig B e Work Wide Women di Bologna.
La categoria imprese con meno di 250 dipendenti ha visto la vittoria del progetto Tailor di Siropack Italia di Cesenatico, un laboratorio realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Bologna e che ospita attività di ricerca e sviluppo aziendale, condotte da studenti e dottorandi universitari. Al secondo posto il “Premio per gli studenti” di Chimar S.p.a. di Modena, un sostegno allo studio per gli studenti più meritevoli, figli dei dipendenti dell’azienda. Infine, al terzo posto, “Il Mercatino a portata di ufficio” di SGR Servizi di Rimini, un progetto di vendita e valorizzazione dei prodotti agricoli locali.
Tra le Imprese con più di 250 dipendenti, Ima, Industria macchine automatiche di Bologna si aggiudica il primo premio con “Breaking the ceiling glass”, un percorso di formazione e valorizzazione professionale rivolto alle dipendenti, volto ad accrescere la presenza femminile all’interno di ruoli di responsabilità formalizzati. Seconda posizione per il progetto di raccolta domiciliare dei rifiuti con tariffa puntuale di Aimag di Modena e terzo posto per Battiti, acceleratore per startup ad alto impatto sociale di Emil Banca di Bologna.
La categoria Cooperative Sociali vede al primo posto la cooperativa sociale L’Ovile di Reggio Emilia, che ha creato Bottega K-Lab, uno spazio espositivo e di vendita di prodotti di design nati dall’incontro tra persone con fragilità psicofisiche con designer e professionisti del settore creativo. Al secondo posto il “Fondo solidale per malattie lunghe” di CoopSelios di Reggio Emilia, un fondo economico a contributo volontario a supporto delle persone affette da malattie con decorsi lunghi e non interamente coperti dal Servizio Sanitario Nazionale. Sul terzo gradino del podio, il progetto “Housing First” della cooperativa Sol Co (Ra), un percorso di autonomia e inserimento abitativo per soggetti fragili e senza dimora.
Per la sesta categoria, dedicata alle Associazioni, è stato premiato “Bologna 2030 – Visioni cooperative per lo sviluppo sostenibile”, un progetto di Legacoop Bologna volto a migliorare la competitività sostenibile delle imprese cooperative del territorio per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu che prevede azioni di formazione, sperimentazione di processi, internazionalizzazione e collaborazioni per lo sviluppo dell’area metropolitana. Secondo classificato, A.P.E.I.RO.N. – Ambiente Pulito – Esempi (per le) Imprese (della) Romagna, il progetto di Confcooperative di Ravenna per la diffusione, l’adozione e il monitoraggio di pratiche produttive virtuose e di consumo sostenibile tra le proprie associate. Infine, al terzo posto, il “Report di impatto sociale delle Imprese” sviluppato dai giovani di Confindustria Emilia Area Centro, dedicato alla valutazione del valore generato per il territorio dalle aziende associate di Bologna, Ferrara e Modena.
Un’ultima categoria, inaugurata quest’anno e dedicata a Enti Locali e Camere di Commercio, ha visto la vittoria del “Distretto della Felicità”, un progetto del Comune di San Mauro Pascoli, in collaborazione lo studio Piscaglia che ha coinvolto le imprese e gli enti del distretto, con l’obiettivo di rafforzare l’attrattività lavorativa e produttiva del distretto manifatturiero di San Mauro, con particolare attenzione al tradizionale comparto calzaturiero, tramite una migliore conciliazione del rapporto vita/lavoro e una serie di servizi e agevolazioni per i lavoratori del settore.  Secondo posto a “Insieme per il lavoro”, un progetto di inserimento professionale e inclusione lavorativa promosso da Città Metropolitana di Bologna, Arcidiocesi di Bologna e Associazioni di categoria territoriali. Terza posizione per il Comune di Carpi, con “Ma c’è lavoro a Carpi”, un progetto che favorisce l’incontro tra i giovani e le imprese del territorio.
Nella giornata sono stati aggiudicati i premi Ged – Gender Equality & Diversity, a cura della Commissione regionale per la parità e i diritti delle persone, a Dig-B Work Wide Women per il progetto Foreign sisters, ad Ascom Servizi centro territoriale di Ferrara per l’iniziativa di sensibilizzazione sulla lotta contro la violenza sulle donne, e a Ima e Comune di San Mauro Pascoli, per i progetti vincitori nelle rispettive categorie. Assegnati infine a Florim Ceramiche di Fiorano Modenese e a Iren di Reggio Emilia il Premio Cultura, e alla cooperativa Kara Bobowsky di Forlì il premio Giovani. /C.L.