La tutela della non autosufficienza
Grande successo al convegno Generali e Associazione Futuro
Il dottor Nicolino D’Autilia: “L’assistenza sanitaria deve fare un salto di qualità”
‘La tutela della non autosufficienza’: un tema particolarmente attuale, ricco di implicazioni per le famiglie, soprattutto per chi si trova a diventare, a un certo punto della sua vita, caregiver, ovvero sostegno per la vita di un genitore anziano e malato piuttosto che di un figlio diversamente abile.
Un tema che impatta in modo fortissimo sul modello di welfare oltre che su quello sanitario. A parlare al convegno promosso da Generali Agenzia di via Emilia Est e Associazione Futuro (onlus che si occupa di sostenere persone indigenti) è stato il dottor Nicolino D’Autilia, già presidente dell’ordine dei medici di Modena e del Consiglio degli Ordini dei medici europei (Ceom) e attuale vice presidente degli stessi organismi: “Ci troviamo a parlare di un tema che riguarda sia l’aspetto sanitario che quello sociale – ha spiegato davanti a un folto pubblico all’evento, ospitato da Lapam Confartigianato – a fronte di un avanzamento dell’età della popolazione, ci troviamo a gestore il tema della cronicità e della non autosufficienza. I servizi sanitari sono in difficoltà e occorre attrezzarsi per dare risposte ai malati e alle famiglie. L’assistenza di base, fortunatamente, sta facendo un salto di qualità, passare dalla gestione del fatto acuto alla prevenzione della cronicità è un passaggio epocale e indispensabile. Occorre – ha chiuso D’Autilia – salvare l’universalità del servizio sanitario investendo risorse adeguate. I numeri della non autosufficienza sono sempre più importanti, solo a Modena si parla di migliaia e migliaia di persone”.
Per questo Generali, in questa occasione, ha presentato una soluzione assicurativa ad hoc ‘Lungavita Long Term Care’. “E’ davvero importante l’impegno di Generali e anche dell’Associazione Futuro – sottolinea Pierluigi Bancale, agente dell’Agenzia Generali di via Emilia Est e presidente di Futuro – perchè una parte crescente della popolazione vive con disagio queste situazioni. I fondi pubblici sono limitati, il disagio del malato si unisce spesso al disagio di chi deve seguire per molti anni il malato. La grande innovazione è riuscire a garantire, attraverso la fondamentale rete dei medici di famiglia, tutti coloro che un giorno potrebbero soffrire di non autosufficienza”.