Floriana Bulfon alla Casa della Legalità

La giornalista è stata protagonista del primo appuntamento di Ora Legale

 

Grande partecipazione alla Casa della Legalità “Ilaria Alpi” di Sorbara per il primo appuntamento di “Ora legale”, la rassegna promossa dal Comune di Bomporto in collaborazione con Rock No War, che ha ospitato la giornalista Floriana Bulfon.

Intervistata dal curatore della rassegna Pier Luigi Senatore, Bulfon ha raccontato il sistema di potere della famiglia Casamonica, le connessioni con il mondo politico, i legami con la ‘ndrangheta e i narcos sudamericani: “La legalità è fatta di gesti quotidiani. Viviamo in un paese in cui le mafie non sono mai un’emergenza e sono considerate come qualcosa che appartiene a qualcuno che sta sempre più a sud di noi – ha precisato la giornalista di L’Espresso e Repubblica –. I Casamonica sono una famiglia di etnia rom, che dall’Abruzzo e dal Molise si è stabilita ai piedi dei castelli romani e nel tempo ha costruito il suo predominio con truffe, traffico di cavalli e auto, soprattutto di lusso. Col tempo sono riusciti a fare breccia anche nei quartieri della ‘Roma bene” e ci è riuscita perché la città ha piegato la testa davanti al loro sistema di valori, ovvero i soldi. Per anni – prosegue Bulfon – è stata considerata criminalità invisibile, di periferia, scambiando per folklore quello che in un paio di decenni è diventato un vero e proprio impero criminale, capace oggi di trattare con i narcos sudamericani, importare tonnellate di cocaina e parlare con le famiglie più importanti della ‘ndrangheta. Quello dei Casamonica è un impero costruito sulla pelle di una popolazione abbandonata dalle istituzioni: da un lato hanno costruito consenso sociale, di fatto sostituendosi allo Stato, dall’altro sono stati capaci di dosare molto bene soldi, violenza e raccomandazioni”. La giornalista, autrice del libro “Casamonica. La storia segreta”, ha poi posto l’attenzione su come il sistema Casamonica possa replicarsi altrove: “La famiglia non comanda più solo a Roma, ma ha creato una rete e un sistema mafioso che si fa forza dall’assenza di diritti, dalle disuguaglianze e dalla povertà e di quelle persone, tra cui tanti colletti bianchi, che per loro tornaconto chiudono gli occhi e lasciano che le mafie crescano. È importante capire come un sistema come quello costruito dai Casamonica, possa trovare terreno fertile anche altrove”.