#CIRFOODconTe: online consigli per mangiare bene
Tutte le aziende che operano nella ristorazione collettiva, nonostante abbiano dovuto far fronte ad un netto calo di lavoro causato dalla chiusura di scuole e aziende, si sono trovate a dover ripensare, da un giorno all’altro, le strategie da attivare per poter continuare ad offrire il loro servizio in sicurezza azzerando il rischio di contagio.
“Tutto il nostro impegno è stato ed è tuttora volto a garantire la continuità dei servizi essenziali di ristorazione con massima responsabilità – afferma Daniela Fabbi, direttore della comunicazione e marketing di Cirfood – a tutela della salute di tutti i nostri lavoratori e dei nostri utenti. Durante il periodo di lockdown l’impresa ha garantito pasti in oltre 240 strutture ospedaliere e sociosanitarie dislocate in tutta Italia, Modena compresa, tra le quali 19 con reparti parzialmente o interamente destinati alle cure specialistiche di pazienti affetti da COVID-19. Inoltre non abbiamo lasciato sole nemmeno le famiglie chiuse in casa come non le abbandoneremo nemmeno in Fase 2. Con il progetto #CIRFOODconTe infatti ogni settimana sono disponibili sul sito www.cirfood.com/it/cirfood-con-te ricette facili da realizzare a casa, informazioni e curiosità sul mondo della sostenibilità e del benessere, e tante attività e consigli per i più piccoli con giochi e approfondimenti su buoni e sani stili di vita.”
Ma chi si occupa di ristorazione collettiva deve compiere ulteriori sforzi per essere in grado di fornire risposte concrete ai nuovi bisogni che si presenteranno non appena si riapriranno in via definitiva mense e ristoranti. “Grazie all’istituzione di tavoli di lavoro con le principali funzioni aziendali, abbiamo sviluppato protocolli specifici in base al tipo di ristorazione che offriamo – spiega la presidente di Cirfood Chiara Nasi – Nell’aziendale e in quella di servizio, come nei ristoranti RITA, lavoriamo su 4 momenti. Si parte dall’ingresso dove, per regolare il flusso, oltre a prevedere hostess che regolino gli accessi, stiamo lavorando a soluzioni tecnologiche per evitare si creino file. Durante la fase di somministrazione del cibo lungo il self-service, vi è l’installazione di indicatori visivi che definiscono lo spazio da mantenere tra una persona e l’altra. Nella fase di pagamento saranno implementati metodi elettronici, i cosiddetti di “smart payment”. Infine, durante il consumo del pasto saranno distanziati i tavoli e limitate le persone per ognuno.”
“Il nostro obiettivo – ha concluso la presidente Nasi – è continuare a lavorare in sinergia con le istituzioni e le aziende del territorio per sviluppare soluzioni innovative che ci permettano di fornire nuovi servizi per tutta la società e generare valore per la comunità e per il territorio circostante. È così che possiamo far fronte al cambiamento ed imparare da questa situazione di difficoltà, per ripartire insieme. Perché solo uniti ce la faremo.”