Azione Cattolica, presentato il bilancio di sostenibilità
“Il bilancio di sostenibilità rappresenta per l’associazione un’opportunità importante per accrescere la propria autoconsapevolezza: uno sguardo a tutto tondo attraverso cui riconoscere il profilo dell’Azione Cattolica di oggi, un’associazione capace di abitare il nostro tempo in maniera significativa, con un impegno peculiare e creativo non sempre facile da raccontare e conoscere. Ancora prima, il bilancio risponde a una scelta di trasparenza, che nasce dalla volontà di rendere conto dell’utilizzo delle risorse messe a disposizione dal contributo dei soci e dalla generosità di tante altre persone. È poi una scelta di responsabilità: le pagine di questo bilancio, infatti, ci spronano continuamente a interrogarci sull’impatto sociale, culturale, economico e ambientale della vita associativa nei contesti che l’AC abita e anima”. Nelle parole del Presidente nazionale Matteo Truffelli, c’è il senso del secondo bilancio di sostenibilità dell’Azione Cattolica, realizzato con i consulenti di mediamo.net e presentato da Enrico Giovannini, portavoce di Asvis, e da Elisabetta Soglio, direttrice di Buone Notizie.
Giovannini. Il portavoce di Asvis ha evidenziato come sia rilevante il fatto che a poche settimane di distanza, sia Confindustria che Azione Cattolica, “nonostante le due organizzazioni siano molto differenti, abbiano presentato i loro rapporti di sostenibilità, ambedue con standard di reportistica basati sui 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile”. E ha così commentato: “Questo è il potere dell’Agenda 2030, in grado di unificare punti di vista di soggetti apparentemente distanti, facendo emergere come sia necessario camminare tutti nella stessa direzione, per far fronte ad una crisi che impone uno sforzo condiviso”. “Il nodo cruciale – ha concluso Giovannini – sarà quello di mostrare un piano per il futuro che comprenda i giovani, che hanno una visione molto diversa rispetto a quella delle generazioni adulte o più anziane. Hanno cioè incorporato, nel loro modo di pensare, la sostenibilità non solo ambientale ma anche sociale”.
Soglio. “Una delle sfide importanti del terzo settore e dell’associazionismo in generale, è quella di uscire allo scoperto, di confrontarsi con i temi importanti che ci pone questo momento storico, come quello della sostenibilità”. È quanto ha dichiarato Elisabetta Soglio, direttrice di ‘Buone Notizie’, settimanale del Corriere della Sera, che ha ribadito “la necessità di raccontare, rendicontare, ciò che produce, attraverso storie ma anche bilanci come quello realizzato da Ac, che consentono di misurare l’impatto che genera nella società”.
I numeri. Sono 270.753 i soci dell’associazione a fine 2019, il 40% circa adulti oltre i 30 anni, altrettanti i ragazzi (fino ai 14 anni) e il 20% giovani tra i 14 e i 29 anni. I soci più i simpatizzanti (come risulta anche da un questionario inviato alle diocesi) che frequentano la vita associativa arrivano però a un milione, a dimostrazione del fatto che l’AC è un’associazione aperta e inclusiva.
Sono 37.500 i responsabili dell’associazione, che ogni anno ‘donano’ circa 4 milioni e mezzo di ore, mentre superano quota 50mila (per la precisione sono 53mila) gli educatori e gli animatori che portano avanti i gruppi e che donano 8 milioni di ore l’anno. 7mila sono gli assistenti e 5mila i soci impegnati a livello sociale e politico.
Il coinvolgimento degli stakeholder. Nel 2019 l’AC, però, ha voluto guardarsi anche dall’esterno. Lo stakeholder engagement promosso dall’associazione ha radunato una trentina di portatori d’interesse tra soci, responsabili associativi, di- pendenti, uffici della Conferenza Episcopale Italiana, amministratori locali e istituzioni, fornitori e mondo del credito, altre associazioni (ecclesiali e non) e media.
Il valore sociale. Sono 16 le storie e le esperienze (nazionali e locali) raccontate nel bilancio, esemplificative di un’attività che si svolge nelle 216 associazioni diocesane e nelle 5.390 associazioni territoriali di base sparse su tutto il territorio nazionale. Storie che mettono in luce un’Azione Cattolica che sa calarsi nella realtà in cui vive e sa prendersi carico delle fatiche e delle speranze delle persone.
Gli obiettivi e l’effetto Covid 19. Nel bilancio non mancano una parte economica e una ambientale, con l’accento sull’impegno per il Creato e nella diffusione della Laudato Si’ di papa Francesco. Inoltre è presente l’analisi sugli obiettivi che l’AC si era data nel 2019, in parte raggiunti pienamente e in parte meno, e quelli sul 2020. Naturalmente qui è presente anche l’effetto dato dal Covid 19 che, inevitabilmente, sta modificando la vita associativa in modo molto significativo.