Ridotto lo spreco di cibo in casa
Per la prima volta i dati monitorati nelle case degli italiani registrano un calo di circa il 25% dello spreco. Il Rapporto 2020 dell’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market/Swg, infatti, segna un deciso calo dello spreco alimentare domestico, definito la vera “voragine” degli sprechi. Basti pensare, infatti che in media il cibo sprecato tra le mura di casa costa 4,9 euro a nucleo familiare per un totale di circa 6,5 miliardi e un costo complessivo di circa 10 miliardi di euro che include gli sprechi di filiera produzione/distribuzione 2020, oltre 3miliardi 293 milioni di euro. L’ultimo Rapporto Waste Watcher, diffuso nel corso del 2019, si era attestato su un valore medio di 6,6 euro settimanali per nucleo familiare, per un totale di circa 8,4 miliardi euro, la tendenza 2020 è proprio il 25% in meno.
Il 57% degli italiani ha aumentato la propria consapevolezza grazie alla diffusione delle indagini sullo spreco. Lo spreco alimentare è anche un problema ambientale, perché produce lo sperpero di materie prime, energia, risorse. Il ministero dell’Ambiente crede molto in questo impegno, tanto che dal primo gennaio ho creato la prima Direzione generale dell’economia generale che si occuperà chiaramente anche di spreco. Il ministro Costa ha anche annunciato che dal prossimo anno scolastico l’educazione ambientale entrerà nelle scuole di ogni ordine e grado, dalle Primarie all’Università. Importante nella lotta contro lo spreco alimentare è anche il recupero degli alimenti che è stato stimolato dalla cosiddetta Legge Gadda. Tra le buone pratiche anche il diffondersi dell’abitudine della cosiddetta “doggy bag” o “food bag”.